Un timido sole s’affaccia,

le tende son linde, profumo pulito.

Il soffio del vento comincia a scaldare,

io son primavera, è il grido d’amore.

Sospiro profondo erompe dal petto

invito pressante ad alzare lo sguardo. 

Nel tempo infettato la speranza m'infiamma

m’affaccio al balcone e l’occhio s’allunga

amaro lo sguardo ancora ritrova

la patria, la mia , spaccata e divisa.visa

Narcisismo avvilente

dei tanti protervi pagliacci del nord.

Sento furente parole villane ,

il respiro mi strige, opprime il mio petto.

In tempo sospeso noi siamo angosciati

pel nemico invisibile cercato nell’aria.

Tra pieghe degli anni e piaghe degli uomini

il vero nemico s’annida nel cuore.

Pieno di sé, in bolla leggera senza umiltà,

quel tipo di uomo per sempre l’abbraccia:

il lercio egoismo e la vanità.

 

 

 

 

  Marzo 2020