Un fiore fragile sembravi,
una sorgente inerte e silenziosa,
per questo tuo tacere nel tormento,
di una vita da altri non compresa appieno.
Hai nascosto le tue lacrime alla sua partenza
e il tuo dolor si è stretto in gola a bassa voce.
e poi...
Nel palmo delle mani ti han portato
come un dono a Cristo sull’altare,
attenti a non farti cader giù
per fermare il tempo dell’addio.
Il sole ti portava a casa tua,
i fiori al tuo balcone ritrovavi,
fissavi le lancette all’ora giusta,
dell’orologio della vita appeso al muro.
Come bambina infreddolita e stanca
ti accoccolavi di sera su di lei
anime fuse nell’ infinito amor scrutavo.
E nun me fa' parlà dicevi,
al mio pregar per un parere tuo;
la fronte si aggrottava con dolore
e in petto il cuor stringeva l’amarezza.
La tenera coscienza spettatrice
con speranza l'aspettava,
l'agognata e sincera pace vera.
E poi è arrivato il tempo,
la luce dell’amore sembra riaccesa,
il tuo canto d’attesa ha raggiunto il cielo,
e il tuo ultimo sogno si è avverato.
E ora te ne vai,
dove il sole non tramonta,
dove non c’è più dolore e pianto,
e troverai compenso alle fatiche mute .
Vai e veglia su di noi,
la vita non finisce qui
sarai angelo tenero e paziente,
sarai l’angelo bambino a cui Dio sorriderà.
Mi mancherai per sempre
delicato e fragile pulcino.
11 Maggio 2021