Uno stralcio sulla sobrietà di Alessandro Barban


La sobrietà appare una realtà del passato che non ci riguarda più: era lo stile di vita dei nostri nonni e forse dei nostri stessi genitori perché vivevano in un contesto tale di povertà materiale che necessitava l’uso contenuto e attento dei beni che si avevano e che si producevano.

La sobrietà non era soltanto l’uso attento e corretto dei beni che si aveva, ma generava una sorta di personalità fatta di attenzione, di discrezione, di rispetto. E temo che la sua perdita non abbia migliorato la nostra esistenza, anzi ci ha fatto diventare più insensibili e indifferenti.

Infatti, non ci interessa un politico che fa un discorso sobrio e vero, deve gridare e dire bugie; non ci piace un’economia che sia attenta alle risorse e ponga attenzione alla qualità della produzione, deve invece aumentare sempre più la produttività; non ci entusiasma una cultura profonda, essenziale, che ci fa conoscere e pensare, ci deve invece  distrarre da ciò che siamo e da come viviamo.Per questo la sobrietà è difficile da comprendere, da interiorizzare e da vivere. Eppure ritengo che sia necessaria più che mai per il nostro futuro, e penso che scoprire il proprio stile sobrio di vita diventerà presto un autentico vivere umano.