Lasceranno suo padre e sua madre ….formeranno una carne sola.

 

 

La nostalgia della casa paterna e l'invadenza dei genitori tra le cause di maggior attrito nella coppia.

 

La nostalgia della vita a casa dei genitori, delle vecchie abitudini e delle coccole di mamma e papà è uno dei fattori di maggior attrito tra marito e moglie , accentuata dalla troppa e frequente invadenza dei suoceri nella vita di coppia .

L'errore più ricorrente è la dipendenza reciproca: figli dipendenti dai genitori, ma anche genitori dipendenti dai figli. E la nuova famiglia va in crisi perché non è avvenuto il terzo "taglio del cordone ombelicale", indispensabile per generare un figlio maturo (il primo è quello della nascita, il secondo quello dell'adolescenza). «Molti genitori sperano che il figlio o la figlia, una volta sposato, non cambi troppo le abitudini di frequentazione della famiglia di origine». Ma quando ci si sposa, il neomarito e la neomoglie, assieme ai genitori, entrano in una nuova condizione che richiede la scoperta e la fatica della novità. «Non è in discussione la relazione di affetto reciproco, ma devono cambiare le caratteristiche e le modalità. Temo che il rischio della dipendenza cresca ancora di più in futuro; quanto più nella società aumenta la necessità di "difendere" e di proteggere i figli tanto più questa protezione, se non è accompagnata da un progetto di autonomia, aumenta.

Il matrimonio segna il passaggio da una condizione a un'altra, aiutando le persone coinvolte ad elaborare le emozioni ad essi collegate.
La nuova coppia, all'inizio della sua vita matrimoniale, dovrà negoziare un considerevole numero di regole relazionali, che non vengono discusse, ma semplicemente agite. Nel mettere in atto il processo di accomodamento reciproco, ognuno dei membri della coppia mette in atto una serie di modelli di relazione appresi dalla propria famiglia d'origine cercando, magari senza accorgersi, di imporli al partner. Questo produrrà tensioni, ma gradualmente la coppia giungerà a creare modelli transazionali condivisi da entrambi.
Un altro compito molto importante sarà quello di stabilire una giusta distanza emotiva dalle famiglie d'origine, costruendo un nuovo tipo di rapporto con i genitori, i fratelli  e i parenti acquisiti, allo scopo di avere uno spazio in cui sperimentare la propria autonomia di persone adulte.

 

La prima scelta nevrotica può esser chiamata "edipica parentale" dice lo psicologo e continua dicendo: "uso una perifrasi per spiegarmi: da un punto di vista maschile, io scelgo quella donna perché è l'immagine di mia madre o comunque è come vorrei che fosse mia madre. Se questo ruolo si interrompe la coppia va in crisi".

Non è una scelta molto rara: pensate a quante volte si dice "tu non sei capace di stirare come mia madre!" o "mio padre sì che portava i pantaloni!", o quando ci si fa ancora accompagnare dalla madre per fare acquisti. Talvolta questo rapporto può anche esser bello e soddisfacente, ma a lungo andare questo modello viene a mancare perché poi arrivano i figli e intervengono situazioni di rifiuto. Il nostro primo amore è stato sempre mamma o papà, e crescendo noi portiamo una sorta di “imprinting” della coppia.

Uno dei problemi più grossi per le coppie è l'incapacità di lasciare il padre o la madre. Non è la banalità del rapporto tra suocera e nuora, ma la realtà del "distacco". Il distacco è

fondamentale nella storia di ognuno di noi. Se il bimbo non si stacca dalla madre non nasce. La storia di ciascuno è un susseguirsi di distacchi e il distacco fondamentale nella relazione amorosa talvolta non avviene e condiziona tremendamente la coppia. I genitori c'entrano perché uno può essere invadente. Ai problemi del distacco sono legati quelli economici, tremendamente lesivi della serenità della coppia: eredità, lasciti, spartizioni che segnano con l'odio all'interno delle famiglie e talvolta all'interno della coppia.