Dio si è fatto come noi per farci come lui. L’io maturo

 (testimonianza di una coppia) 

 

Quando ci siamo sposati ci siamo portati dietro ovviamente ognuno il proprio vissuto, le proprie convinzioni, le proprie certezze. Un bagaglio personale pensato come intoccabile.

Io

Praticavo molto sport non accettavo impedimenti

Ero ma lo sono ancora abbastanza ottimista e mi infastidiva la sua ansia soprattutto per quelle che reputavo piccole cose.

Ero contento del mio lavoro

Avevo i miei spazi e non volevo che fossero invasi

Avevo una mia organizzazione giornaliera ecc..

Lei avrebbe voluto,inconsapevolmente, che io ragionassi e mi comportassi secondo i suoi principi e le sue regole e questo era motivo di scontro.

Abbiamo capito più tardi e grazie alla frequentazione di alcuni amici sacerdoti che quando ci si sposa in Chiesa si è chiamati a vivere l’amore in modo diverso: così come Gesù ha amato , e pian piano tutto ha assunto una qualità diversa.

Naturalmente questo ci è costato molto, ma pur nella fatica,  ci ha portato ad una relazione sicuramente più matura che non solo non annulla l’altro ma che consente a ciascuno di sentirsi realizzato nelle sue potenzialità.

Il nostro matrimonio è stato, nonostante i problemi, costruito sulla sincerità piena, a volte scomoda e a volte piena di sofferenza.

Ci sforziamo ogni giorno a far prevalere “il senso del noi” che è un sentimento profondo, basato sulla condivisione di tutto ciò che crea e rinforza il nostro legame e che va alimentato costantemente nel tempo.

Sembra banale dirlo, ma la coppia è costituita da due persone con bisogni, motivazioni, obiettivi, interessi, aspettative e desideri diversi e finché prevarranno forme di egoismo e interessi personali non si andrà molto lontani. Sulla base della nostra esperienza, siamo convinti che se nell'unione prevale la considerazione eccessiva di se, allora non si rispetta l'individualità di ciascuno, e si rischia di rendere prigioniero l'altro, togliendogli la libertà e creando in lui una totale dipendenza.

Cerchiamo di costruire giorno dopo giorno questo “senso del noi” anche affrontando uniti le inevitabili difficoltà della vita, le situazioni di dolore e i momenti di sofferenza. Questo senso del noi comprende anche le decisioni importanti da prendere insieme per il bene della famiglia, come per esempio l’educazione dei figli, il rapporto con i nonni…le suocere. Questo nostro “senso del noi” che include Gesù è un potente rimedio alla superficialità di un rapporto, è un “affidarsi reciproco”, che unisce nonostante tutto e indispensabile per un rapporto di amore vero.